Lettera del Padre Rettore
Cari amici e lettori della Grotta di Lourdes, pace e bene,la solennità dell’Assunzione al cielo di Maria è senz’altro la festa mariana più importante dell’estate e dell’anno liturgico, perché Maria Assunta in cielo ci indica la meta che attende ogni creatura. La festa dell’Assunta, viene chiamata anche Dormizione di Maria, termine usato soprattutto dagli orientali. «L’immacolata Madre di Dio sempre vergine Maria, terminato il corso della vita terrena, fu assunta alla gloria celeste in anima e corpo». Così si esprimeva Pio XII il 1° novembre 1950 per definire il dogma dell’Assunzione al Cielo di Maria. Terminato il corso della sua vita, il suo pellegrinaggio terreno: c’è un cammino che Maria ha dovuto percorrere. Maria dovette camminare, peregrinare nella fede, come ci dice anche il Concilio Vaticano II nella Lumen Gentium: “la Beata Vergine Maria avanzò nella peregrinazione della fede …. “. Anche se il dogma dell’Assunzione fu proclamato soltanto nel 1950 da papa Pio XII, la Dormizione resta la più grande festa mariana della cristianità. Le prime notizie della sua celebrazione risalgono alla seconda metà del VI secolo. Successivamente, intorno all’anno 600, venne estesa all’intero impero bizantino, per giungere in Occidente quarant’anni più tardi, grazie a papa Teodoro I, il quale proveniva dal clero di Gerusalemme. Si parla di Dormizione, il termine “Dormizione” viene usato nel Nuovo Testamento per indicare coloro che sono morti. Nell’ VIII secolo, con il papa Sergio I, il nome originale della festa mutò in Assunzione, per unirla maggiormente all’Ascensione di Cristo. Conformarla maggiormente a Cristo autore della Vita. Ciò che contempliamo nell’Assunzione al Cielo di Maria, è l’ultima tappa della sua vita, è ciò che le aspetta come ricompensa per aver camminato nella fede, come una vera figlia di Abramo. Camminò nella fede, per essere di esempio a tutti noi che ancora siamo su questa terra. Madre Anna Maria Cànopi, nei suoi scritti su Maria dice: “Non fu privilegiata più di altri con prove ed evidenze, anzi, le fu chiesto di camminare su strade ardue e impraticabili, perché doveva essere la prima dei credenti della Nuova Alleanza e procedere davanti al nuovo popolo di Dio che deve compiere il suo esodo dal mondo verso la vera terra promessa”.
Maria, madre e maestra, ci insegna come camminare e tenere gli occhi sempre rivolti alle cose del cielo, e lasciare che il cielo si riversi su di noi. Maria è la donna vestita di sole, di cui parla il libro dell’Apocalisse. Vestita di sole, perché vestita di Dio, piena di Dio, vestita del sole di Dio, ha permesso che il cielo si rispecchiasse in lei. Una donna vestita di sole che partorisce un figlio maschio destinato a governare tutte le nazioni. Lei che deve fuggire nel deserto, dove Dio le aveva preparato un rifugio. Maria ha ripercorso la strada di suo figlio Gesù, e come Gesù passò 40 giorni e 40 notti nel deserto, così Maria attraversò il deserto della vita, e ora gode della stessa vita e la stessa gloria del Figlio. Perciò anche noi, se vogliamo vedere Maria, dobbiamo cercarla nel deserto, attraversare il deserto. Il deserto è il luogo del silenzio, dell’incontro con Dio. Maria totalmente vestita di Dio e immersa nel silenzio di Dio, ha trovato il suo rifugio preparato per lei. Anche noi, se vogliamo arrivare a Dio, se vogliamo conoscere Dio, dobbiamo immergerci nel deserto, nel silenzio di Dio e troveremo il nostro rifugio per vivere la nostra vita cristiana. Maria l’ha imparata da Dio. Maria ha concepito nel silenzio, ha amato Dio nel silenzio, e ha risposto a lui con il silenzio. I vangeli riportano soltanto pochi momenti in cui Maria parla, e uno di questi è per lodare Dio per le sue meraviglie. Qui troviamo la grandezza e la bellezza di Maria.
Fra Alfonso Cracco – Rettore del Santuario