Inaugurata il 29 Settembre 1935, si può considerare a pieno titolo come “Icona” ovvero una riproduzione che incorpora in se, per fedeltà e precisione d’esecuzione, lo spirito dell’originale.
Ai piedi della Grotta c’è la tomba del Beato Claudio, dove il devoto si ferma a parlare con il beato e sperimentare la sua promessa: “aiuterò e consolerò tutti”.
I frati francescani della Pieve già dal 1931 avevano in cuore il progetto di realizzare una Grotta di Lourdes nei pressi del seminario. Volevano creare uno spazio speciale di preghiera e devozione dedicato a Maria. L’idea di riprodurre il paesaggio di Lourdes fu promossa dall’ing. Ottavio Vignati, ma l’anima del progetto fu Riccardo Granzotto (fra Claudio), che dedicò tutta la propria passione e abilità alla realizzazione dell’opera. L’inizio dei lavori avvenne l’8 dicembre 1933, nel 75° anniversario delle apparizioni di Lourdes. Proprio il giorno prima fra Claudio aveva indossato l’abito francescano nell’isola di San Francesco del Deserto a Venezia.
In vista dell’impresa fr. Claudio ritornò a Lourdes, dove eseguì disegni, annotò misurazioni, ma soprattutto passò lungo tempo in preghiera e contemplazione, per fissare nella memoria forme e spirito del luogo. Il lavoro alla Grotta durò quasi due anni: il 29 settembre 1935 la Grotta veniva benedetta.
Guidato dall’abilità scultorea del Beato Claudio, il gruppo di lavoro modellò 2.000 quintali di cemento, varie tonnellate di ferro e grandi cumuli di terra.
La larghezza massima è di 34 metri mentre l’altezza è di 15 metri di roccia e altri 4 metri di verde a creare una dolce collina. La parte frontale della Grotta, proprio come a Lourdes, è molto irregolare. Il vano principale dove si trova l’altare ha un’apertura di 8 metri, una profondità di 8 metri e un’altezza di 4,5 metri. Tutti i particolari della Grotta sono stati curati con passione dal Beato Claudio: dagli arredi, alle cancellate, alla statua di Bernadetta in preghiera e fino alla statua dell’Immacolata. L’opera rispecchia fedelmente la Grotta francese dove nel 1858 apparve la Madonna.
Terminata la grotta, Riccardo si accinge alla scultura della Madonna. Non la vuole uguale alla statua di Lourdes, non gli piace.
Cerca nella preghiera l’ispirazione, l’immagine per quella figura che diventerà il punto focale della grotta.
Invoca Maria con filiale devozione e abbandono, per poterla “vedere” nella sua mente da artista. Finalmente il modello che lo soddisfa gli si rivela.
Nel dicembre 1934 arriva il candido blocco da Carrara. Fra Claudio lo fissa con gioia e inizia il lavoro con devozione, ricercando la perfezione estetica.
Dal masso informe trae un sorriso di grazia e di luce: l’Immacolata.
La statua della Madonna, di splendida bellezza, piace a tutti.
L’Immacolata, alta 1,78 metri, viene collocata in una nicchia di m. 2,2. È una figura luminosa, che si stacca dalla roccia dove poggia leggermente i piedi, tutta tesa verso il cielo, capolavoro di semplicità e di bellezza. Fra Claudio ha dato espressione concreta all’acclamazione della liturgia: “Tutta bella sei, Maria, e macchia d’origine non è in te!”.
Ha voluto racchiudere in essa un messaggio di bellezza, come via di santità e di incontro con Dio. Ora l’Immacolata troneggia dall’alto, invito alla preghiera e alla bellezza di una vita santa.